Emorroidi Solidali (ultimo atto)
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- Category: Emorroidi solidali
- Published on Monday, 22 October 2012 14:10
- Written by Redazione
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Cerco qui di riassumere gli ultimi passi fatti verso l’agognata liberazione dal gonfiore.
Ultime scoperte sui rimedi.
1- Ho scoperto casualmente un nesso tra come bevo e la contrazione anale.
Se
si beve a gargarozzo e non a piccoli sorsi (riempiendo la bocca e poi
mandando giù) si attiva una fascia muscolare alla base della gola che
coinvolge nel movimento muscoli alla bocca dello stomaco e più giù,
lungo la “colonna digestiva” fino alla zona dell’ano.
Bere in questo
modo mi ha dato un subitaneo miglioramento. L’idea è che le emorroidi
siano collegate a una mancanza di movimento in una serie di fasce
muscolari. Un’azione abbandonata, l’assenza di precisi movimenti, porta
alla perdita di tono muscolare e al cedimento delle fasce intorno
all’ano. Potremmo cioè dire che all’origine delle emorroidi c’è proprio
una mancanza di tono muscolare che porta al crollo verso l’esterno delle
pareti anali e al loro gonfiarsi. Riconquistando certi movimenti le
pareti anali si rafforzano e non tendono più a questa specie di
prolasso. Inoltre i tessuti rinvigoriti “tengono abbracciati” in modo
sano le vene e le arterie, le sostengono, impedendo loro di cedere e
gonfiarsi.
Questo discorso è collegato al benessere che si trae
sbadigliando a lungo. Anche in questo caso si mobilitano le fasce
muscolari del bassoventre tonificandole e riinsegnando loro a muoversi.
Infatti una volta che, con la deglutizione profonda e lo sbadiglio
stiracchiato e pigro, si riimpara questo movimento poi si tende a
muovere quei muscoli senza accorgersene durante la giornata, respirando e
facendo altri movimenti.
Questa ginnastica della deglutizione e
dello sbadiglio cioè ottiene un risultato non tanto per l’allenamento
che provoca direttamente, durante l’esercizio, ma perché ci permette di
riinsegnare a questi muscoli (una volta percepiti e identificati dal
cervello) a muoversi naturalmente a riattivarsi e a partecipare poi
(come dev’essere) ai movimenti del corpo.
Questo discorso si basa
sull’idea che i muscoli del ventre, legati alla percezione
dell’equilibrio, siano naturalmente coinvolti praticamente in tutti i
movimenti del corpo. Cause emotive e poco movimento, provocano una sorta
di paralisi di questi muscoli che smettono di partecipare fluidamente
al movimento del corpo e deperiscono entrando in una sorta di atrofia.
L’assenza del movimento provoca minor circolazione del sangue nei
capillari: il movimento aiuta infatti la circolazione del sangue agendo
come una sorta di pompa spinge il sangue. La cattiva circolazione
diminuisce l’apporto di elementi nutritivi (trasportati dal sangue) alle
cellule e la debolezza dei tessuti. Inoltre si creano delle “sacche di
pressione” che non vengono smaltite.
Credo che sia proprio questa
scoperta che ha provocato un netto miglioramento della mia situazione.
La teoria mi è stata confermata da Massimo Valente, grande osteopatia di
Bari, che mi ha fatto un massaggio incentrato sui muscoli della pancia.
Mi ha spiegato che avevo il ventre molto contratto e che questa mia
contrazione provocava deperimento e pressione eccessiva nella zona anale
e conseguente gonfiore. L’effetto del massaggio, come Massimo mi aveva
preannunciato, è continuato per 15 giorni portando a un progressivo
rilassamento dei muscoli del ventre (adorabili muscoli).
Massimo
Valente che è una persona generosa, si è dichiarato disponibile a
segnalare osteopati capaci in giro per l’Italia. Potete contattarlo
all’indirizzo
This e-mail address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
, 0803968115.
Ovviamente questo discorso rafforza l’idea che il movimento fisico sia essenziale per ridare tonicità a tutto il corpo.
Ugualmente
il ragionamento è collegato a quanto ho scritto nei precedenti articoli
sulla necessità di imparare a muovere, camminando ad esempio, la zona
di collo e spalle, aumentando così l’efficacia del movimento di questa
zona che è una delle due pompe meccaniche del corpo. L’altra “pompa” è
come si è detto costituita dal bacino e dalle anche. Muovendo come
natura comanda spalle e collo si aumenta la pressione in alto e la si
diminuisce in basso (bacino e anche e quindi bassoventre).
Ricordo
anche che è importante rilassare i muscoli della fascia
nuca-mandibola-naso che sono gemellati a quelli del basso ventre. Per
rilassarli bisogna muoverli al rallentatore: il più lentamente possibile
fino a sentire una sensazione di calore provocata dalla maggiore
circolazione del sangue.
Per riassumere questo discorso muscolare
potrei dire che tutti questi esercizi hanno lo scopo di riattivare i
muscoli che “tirano su il culo”. Detto in altri termini (più raffinati) i
muscoli anali si sostengono con un movimento che è collegato con quello
di “aspirare attraverso l’ano”. Non sono impazzito. Hai presente quei
mattacchioni che durante spettacoli di varietà di dubbio gusto eseguono
pezzi musicali scoreggiando? Da quel che ho capito “prendono fiato”
proprio riuscendo a aspirare con il sedere. Mi son detto: quindi esiste
una funzione aspiratoria anale. E mi è sembrato ovvio che le emorroidi
che crollano e si gonfiano sparirebbero se si ristabilisse questa
capacità di tirare verso l’alto quel che sta “scappando fuori”.
Dopo
settimane di tentativi ora ho la sensazione di riuscire a produrre, con
molta difficoltà, minuscoli movimenti aspiratori. E ne provo giovamento.
In questa mia affascinante esperienza con le emorroidi ho capito
molte cose sul movimento del mio corpo. E grazie ai molti consigli
offertimi dai partecipanti a questo Laboratorio Solidale ha anche capito
che la mia sofferenza emorroidale è collegata a una sofferenza emotiva.
Ho già scritto del rapporto tra rabbia repressa e emorroidi che
scoppiano.
In questi giorni ho capito anche (o almeno mi sembra) come agisce la repressione della rabbia.
Infatti
ho avuto un ulteriore enorme miglioramento quando mi sono accorto che
la repressione della rabbia agisce inibendo un preciso movimento e una
sensazione di sé collegata all’incazzatura.
Mi ha aiutato a capire
questo discorso un amico, Antonio Di Mattia, che mi ha parlato della
salute e del benessere in termini di UNITA’.
Unirsi fa bene. Unirsi
con gli altri, collaborare, condividere, entrare in empatia. Non a caso
gli scienziati hanno recentemente scoperto che la generosità fa bene.
Quando regaliamo qualche cosa, quando ci dedichiamo al benessere degli
altri si scatenano nella mente le stesse reazioni chimiche che
sperimentiamo durante il piacere sessuale (un’altra forma di unione). E
queste reazioni chimiche hanno un effetto straordinario sul sistema
immunitario e quindi sul generale benessere del corpo.
Ma come posso sperimentare un’esperienza di unità al mio interno?
Innanzi
tutto posso visualizzare me stesso come un tutt’uno. Ad esempio
cercando di ascoltare contemporaneamente tutte le sensazioni del corpo
senza selezionarle e senza concentrarmi solo su una parte. Si tratta di
abbandonarsi alle sensazioni passivamente, ascoltare e basta, senza
neppure “tendere l’orecchio”.
Poi posso giocare con le
visualizzazioni: ad esempio immaginare una luce che dall’imboccatura
dello stomaco si diffonda piacevolmente in tutto il corpo fino alla
punta dei capelli e delle dita di mani e piedi. Posso respirare
profondamente visualizzando l’ossigeno che raggiunge ogni mia parte.
In
questi giorni ho poi scoperto un esercizio potente che sembra avere un
effetto eccellente direttamente sul gonfiore delle emorroidi provocando
sgonfiamenti quasi istantanei.
Immagino di essere arrabbiato. Molto
arrabbiato. Sento la rabbia in tutto il corpo. Cosa faccio quando sono
veramente arrabbiato? Stringo i denti e sento che tutto il corpo è unito
in questa rabbia mentre stringo i denti. Io contro tutti. Io unito al
mio interno. Ovviamente la parte “contro tutti” è negativa (e va
tralasciata non dandole importanza) ma la parte “io unito” è essenziale.
L’esercizio consiste nell’immaginare, far finta di sentire quella
sensazione di unità e compattezza che mi danno la rabbia e lo stringere i
denti. SENZA STRINGERE I DENTI (come ho detto se stringi i denti
veramente provochi una contrazione dei muscoli della mandibola e questo
aumenta invece di diminuire la contrazione anale).
Questo esercizio lo considero molto importante.
Per concludere il discorso devo dire che le emorroidi sono un tipo di
disturbo molto difficile da affrontare, proprio perché sono collegate a
molti meccanismi nascosti nel profondo dei nostri comportamenti
muscolari e mentali.
Affrontarle significa affrontare molti aspetti.
Non c’è una sola cosa in grado di risolvere le emorroidi. Bisogna
affrontare il problema da molti punti: dieta, movimento, modo di
pensare, riabilitazione di movimenti abbandonati e di stati d’animo,
sensazioni di sé. E ovviamente bisogna smetterla di stare molte ore
seduti o in piedi… certo è difficile presentarsi in ufficio con una
sedia sdraio… Ma tocca trovare un modo per evitare la continua pressione
sull’ano.
Poi c’è il problema che le emorroidi sono un disturbo periodico.
In
questi sette mesi, da quando ho deciso che avevo veramente bisogno di
curarmi, più volte mi è sembrato di aver risolto la questione e poi ha
avuto una ricaduta.
E più volte ho avuto la tentazione di arrendermi, farmi operare e basta.
Ma
dopo tanti tentativi ora mi trovo a constatare che sto lentamente ma
continuamente migliorando. Le crisi di gonfiore e i sanguinamenti si
sono via via ridotti sempre più. All’inizio duravano giorni e giorni.
Adesso, se proprio mi strapazzo ho un lieve gonfiore che dura qualche
ora e le perdite di sangue sono rare e di entità simbolica.
Mangio
quantità industriali di insalata, un cucchiaione da minestra colmo di
crusca a ogni pasto (la mando giù masticandola con un po’ d’acqua, non
fa poi così schifo, anzi se la mastichi a lungo ha addirittura un buon
sapore). E cerco di godermi più momenti di relax, giocando con mia
figlia piccola e mia nipote, chiacchierando con gli amici, passeggiando.
E cerco di sorridere di più. A volte lo faccio per finta. Ma fa bene lo
stesso. Il cervello è stupido e dopo un po’ che sorridi pensa che tutto
vada bene e inizia a produrre le sostanze chimiche della felicità che
sono piacevoli e fanno bene.
E devo ringraziare tutti quanti mi hanno aiutato in questa ricerca.
Sicuramente da solo non ci sarei mai riuscito.
Commercioetico.it
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